domenica 29 settembre 2013

Politica ... e non solo




Non è la rivoluzione che si pensava, ma un dramma dove cattivi e buoni non sono definibili, la responsabilità non trova la verità che resta nascosta. Tutti vogliono punizioni ineccepibili, ogni leader cerca credibilità e sostegno dal suo popolo, appoggi da ogni parte del pianeta, ma c’è anche paura ... l’uso delle armi chimiche è qualcosa che non fa fare sogni tranquilli, come destabilizza la crisi economica e l’arroganza politica.

 

“Su in alto tra le montagne, aveva piovuto per tutto il giorno. Non una pioggia dolce e gentile, ma uno di quei rovesci torrenziali che inondano le strade maestre e sradicano alberi sulle pendici, provocando frane e la nascita di fragorosi torrenti, che poi si esauriscono in poche ore”.
Così inizia il capitolo 11 POLITICA nel testo “ La mia strada è la tua strada” nel primo volume “Meditazioni sul vivere” di Jiddu Krishnamurti … e prosegue…
“Avete osservato, in giornali e riviste, la quantità di spazio riservato alla politica? … la vita politica ed economica è diventata di suprema importanza …. comodità, denaro, posizione, potenza, sembrano dominare e foggiare la nostra esistenza e il processo totale della vita è stato dimenticato o deliberatamente messo da parte”.
Nonostante il tempo che passa (1895 – 1986), il suo discorso è così

attuale, così veritiero. Krishnamurti fotografa con saggezza uno degli aspetti della nostra esistenza e dello spregiudicato atteggiamento del vivere dei politici moderni.

 


Ci vuole un’intensa dose di ottimismo in questo sfascio. Non serve immaginare cosa ancora potrà accadere. Legittimare con prepotenza l’illegalità, rovesciando sugli altri la responsabilità ha diffuso emergenza e aggravato i disagi delle persone, oggi così dipendente da tutto e prigionieri del dramma politico. Tutto è ridotto a un’unica dimensione, la tutela di uno ai danni della collettività, bloccando ogni cosa.  E’ vero, siamo tutti sotto pressione, ogni cosa si svuota di sensi. Cosa fare? Sinceramente non lo so se non quello di mobilitarci insieme per stabilire non solo bilanci, tasse e altro. C’è bisogno di crescita personale, di rilanciare il senso di appartenenza, di legalità e di umanità … tutto passa nell’educazione, nella famiglia e, in quello che resta, nelle relazioni civili (solidarietà, tolleranza, comprensione, disponibilità, …)
 
 


La sofferenza collettiva ci unisce, non si può immaginare un mondo senza misericordia e compassione. Intorno c'è l'assolutezza del male, quale sia il pensiero o la religione, l'essere umano deve proiettarsi nel senso dell'altro.
 
 
 

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