martedì 5 marzo 2013

Che fare?


La nostra storia narra il trascorso, più cose che vorremmo obiettare e altre replicare … E resta il ricordo non nostalgia, come un sentimento che vorrei scatenare per restituire energia a questi tempi che morti non sono e pur sono dolorosi più del morire.  
 
Sembra di entrare nei gironi infernali, ci sono i ribelli, i golosi, gli usurai, i violenti, gli irati, i fraudolenti, i traditori ….  Danni incalcolabili che hanno spinto una moltitudine di esseri a non reggere più illegalità e sperequazioni. Troppa gente da annientare in un programma oppositore.  E come non potrebbe essere diversamente se il 65% delle famiglie ha un reddito insufficiente… indicatori crucciali. Io stessa come insegnante e con un canone di locazione di 650 € al mese ho serie difficoltà, eppure lavorando, mi trasforma in una privilegiata.  Come risanare? Con quali mezzi? Tutti vogliamo risalire l’arduo pendio e andare controcorrente per superare il malessere con giuste motivazioni. Mi chiedo se possiamo affidarci a un unico “eroe” soffocando le voci di altri cori che non si esprimono solo per contestare. C’è bisogno di luce, di accordi, di prepararci insieme nel cambiamento e nella formazione di alleanze che avvicinano idee e obiettivi di fronte  a un problema sociale enorme. Quando il mal-essere si diffonde, ogni mezzo è forma di espressione liberante.
La rabbia libera?
 
 
 

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