“Elefanti selvaggi e impazziti
non sono in grado di causare danni in questo mondo
pari alle sofferenze del più profondo inferno
causate dallo scatenato elefante della mia mente”
da
Bodhisattvacharyavatara di Shantideva
Perché accadono cose che non vogliamo? L’impatto negativo
del mondo ha a che vedere con le scelte
degli umani, scelte compiute sulla base di un pensiero limitato, rivolto verso
l’interesse privato a danno degli altri. E’ la mente nociva che fa danno, essa
è potente più di qualsiasi evento esterno. Vogliamo la giustizia, la serenità,
la pace, ma prima bisogna lavorare dentro di noi, attraverso l’introspezione …
dobbiamo custodire e tutelare la nostra mente come una madre protegge i suoi
figli. La mancanza di vigilanza della mente non può far altro che produrre
sofferenza e sarà sempre sottoposta alla tirannia delle afflizioni mentali.
La natura persevera nel donarci insegnamenti. Il grano sta per maturare, i suoi frutti nutrono il nostro corpo, ha solo bisogno di tempo, di pazienza, di cura, di amore. L’attesa non è nemica ma speranza. La nostra mente non molla mai, trovare delle scorciatoie può essere appagante, poi il fallimento diventa inevitabile… la mente seguita nei suoi punti di forza a creare dolore e distruzione, non possiamo toglierla di torno, ci segue ovunque andiamo. Dobbiamo curarla, custodirla, aprirla e dare luce all’ombra che non fa maturare i frutti che abbiamo i noi. Jung ci insegna che l'Ombra è ricchezza per chi ne prende le redini, ma è psicosi quando invade la personalità annullando la consapevolezza.
(foto di Gabriella Parra - presso Pomaia)