domenica 17 novembre 2013

Intorno è Natura







Tramonto riflesso a Cecina - Toscana (16/11/2013)


Lungo e pacifico e il giorno
Lunga è la notte senza tenebra ....
meraviglia, gioia, amore, ...
 
 
Così vorrei fosse la nostra vita



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venerdì 15 novembre 2013

Mi ribello


 


La crescita dei fallimenti economici non è del pensionato, del lavoratore, di una madre, di un malato o di uno studente…. Eppure ogni ricerca, per trovare una soluzione, colpisce il pensionato, il lavoratore, la sanità, la famiglia e la scuola. Ci troviamo, incessante-mente, in questo girone infernale-samsarico, chiamiamola vita quotidiana così chiara nel dipinto tibetano della ruota della vita con tutti i suoi regni.
La politica è espressione del nostro egoismo e comincio a spoetizzare chi, con forme populiste, propaganda quanto sia importante il mio contributo alla Polis per il benessere della collettività, per salvare la famiglia, per dare maggiori speranze ai giovani, per migliorare la qualità della vita … togliendo ai tanti al fine di condurci alla felicità …. L’emergenza è umana
La sofferenza non ha confini, la ricerca della felicità è infinita e quindi è dolore. Non soffre solo chi non ce la fa, chi è povero, chi non ha lavoro, … ma tutti. Non possiamo più essere considerati solo come strumenti di queste istituzioni per stabilizzare gli equilibri suggeriti … non è sufficiente!
Il vivere è la chiave della nostra presenza, forse non è una libera scelta, forse non è espressione di una semplice volontà e così diventa quasi irrazionale il desiderare di stare bene perché è inappagato …. Intendo con questo il modo con cui, chi ha potere di decisione, ci “guida” in questa esistenza.  Decisioni scarse che ostacolano le nostre possibilità di scelta, il male prevale e se pur lo rifiuto esso filtra, irrompe nel quotidiano e condiziona. Pervade come legale ed è compreso ed emulato. Così, per sopportare soggioghiamo la volontà altrui. Ecco perché profondamente mi ribello.
Samsara è un termine che la nostra era ha perso; è il ciclo immenso che unisce ogni essere vivente alla vita, che sia passata, presente o futura, interna o esterna, che sia mia o quella degli altri e se lo dimentichiamo …. continua!
 
 


domenica 13 ottobre 2013

Giustizia benevole


 
I morti non interrompono i flussi migratori. La legge non ferma il femminicidio. L’amnistia non risolve il problema delle carceri. Le bonarie parole non cambiano le coscienze. Nessuna politica migliora la realtà. Nulla completa, è la verità dell’oggi. Ci perdiamo in qualsiasi forma di attività che copre qualcosa, nascondendoci in nobili parole, ma tutto ci rende sempre più impotenti, sprovveduti, inconcludenti e insensibili. In questa incertezza, unica difficoltà è trovare cosa è giusto ora fare e, in questo, sono molto confusa, eppure me lo ripeto spesso che c’è la necessità di agire senza indugio. L’abitudine rende sterile ogni azione, poiché la sofferenza si estende. Dove sono i “Giusti” che com-prendono il problema umano e che possono, nel loro agire, con-tenerlo?

Lucrezia Intagliata: Comprendo il tuo pensiero...ma alla tua domanda, credo stia tra di noi persone comuni con la loro vita fatta di piccole cose...sembrerà banale ma mi piace vederla così.

Giancarlo Giovannini: Fino alla parola insensibili è tutto perfetto, chiaro e lucido, poi quando esprimi la necessità all'azione tutto si confonde. Forse è la necessità all'azione che confonde e, i giusti non li troverai, sono solo l'effimera espressione di un bisogno destinato a restare incompiuto …

Nicola Di Pippo: Le cose accadono perché sono state poste le cause del loro accadere, tutto sommato esse sono: pensieri, parole e azioni; nessuno pensa, parla e agisce per noi e indipendentemente da noi. Se cerchi il "Giusto", devi conoscere la "giustizia", dove risiede? e come si manifesta? da dove proviene? esiste un possessore di giustizia? o piuttosto un posseduto dalla giustizia? come pensa, parla e agisce un "Giusto"? come riconoscerlo?

 

 
 
Che tutto parta dal singolo non ho dubbi … e che dire sul “sapere” di chi è fuori di noi e che regge una “responsabilità allargata”? Si dice che la saggezza è sinonimo di sapere e, quando manca, la nostra esistenza sarebbe impraticabile; con la conoscenza abbiamo costruito grandi cose senza offrire ben-essere ma solo dipendenza. Tutto può essere es­senziale per la vita esteriore, tuttavia la comprensione della vita umana non cresce. Che i giusti in questo mondo non ci siano è disconoscere il bene, Borges lo esprime molto chiaramente.  Quando domina il diritto del più forte, chi pensa di sapere detta le regole della giustizia, ma il senso della giustizia è nel caos a tutti i livelli umani. Intendo quella virtù che restituisce agli altri ciò che è loro dovuto, nel senso di giustizia come dovere verso i bisognosi che ci stanno attorno e nell’intero mondo (vedi pensioni minime, vitalizi, casa, asilo politico …) e non solo prendere consapevolezza di cosa comporta divenire adulti rispetto al compimento del reato.
 
 

mercoledì 9 ottobre 2013

Dopo la pioggia....


 















 
 
Oggi è così, ed è in questo camminare sulla terra bagnata che penso a come possiamo essere felici. Le parole del contadino sono chiare e non rallegrano, non può raccogliere i frutti del suo lavoro, ..... mi parla del suo orto allagato e della sua rassegnazione. Dove va la ricerca? Cammino e mi sento impigliata in nuovi problemi, un attimo prima ero felice di trascorrere il pomeriggio a camminare sulla terra bagnata. Attraverso le cose questa felicità genera una divergenza. La bellezza della camminata diventa surrogato, io creo l’emozione felice ed è solo sensazione che fa nascere pensieri che qui esprimo con parole. Tutto è surrogato, la memoria vincola, inutile evitarla perché non libera. Ecco, la felicità non si trova nel pensiero, non sta nel desiderio, non ha un’identità. Se c’è solo sensazione, si perde a contatto con le cose che la negano, non posso agganciarla a una coscienza piacevole, può essere meraviglia, stupore, commozione ..... ma anche dubbio, coscienza, idea, vanto, paura. L’incognito mi lega alla mia indefinibile umanità.

A volte le cose ci colpiscono .. e  tutto ha un senso

sabato 5 ottobre 2013

Dove conduce il sogno della vita?


Ricordo che un tempo, chi lavorava la terra, sperava che i  figli vivessero in una città ricca di confort e che diventassero operai della Fiat, della Breda e quant’altro. Molti migrarono dal Sud al Nord e molti ci riuscirono. Ma furono in troppi a desiderare. Così si costruirono dormitori nelle periferie delle grandi città e nacque un nuovo sogno e venne il momento che l...e famiglie di operai ebbero l’ambizione di desiderare per i propri figli di diventare architetti, dottori, ingegneri, avvocati, insegnanti, notai, imprenditori, liberi professionisti. Per possedere una casa propria, una macchina, privilegi, vacanze oltre i confini, insomma uno “status sociale” degno di rispetto. Per tutto questo si fecero sacrifici immensi e dolorosi risparmi .... in molti ci riuscirono. Oggi cambia la speranza e chi ha raggiunto quegli apparenti privilegi, ha un sogno che abbiamo rinunciato solo pochi anni prima. Fantastica che i propri figli possano almeno essere operai, idraulici, manovali, meccanici, falegnami .... solo in pochi ci riescono. In molti trovano serie difficoltà tanto che, chi può, cerca di andare oltre i confini. Così, in questa nuova realtà, il precario cinquantenne ... e sono in molti... ha solo un sogno che suo figlio possa almeno diventare contadino.

Tutto si ripete, ma in forma sempre più drammatica.

E’ forse vero che la società debba esistere solo per dare all’essere umano prosperità e libertà?  Nessuna società offre la possibilità di rendere l’uomo libero. Tutti la costituiscono, la organizzano la guidano secondo i propri bisogni e i propri stati psicologici, ma essa ha creato nuovi conflitti annientando anche la nostra intimità. Non abbiamo trovato quell’equilibrio tra esterno e interno, tra uomo e cittadino. Non può prevalere il senso di appartenenza a un gruppo sociale quando si annichilisce o si sacrifica l'uomo.





 

 

domenica 29 settembre 2013

Politica ... e non solo




Non è la rivoluzione che si pensava, ma un dramma dove cattivi e buoni non sono definibili, la responsabilità non trova la verità che resta nascosta. Tutti vogliono punizioni ineccepibili, ogni leader cerca credibilità e sostegno dal suo popolo, appoggi da ogni parte del pianeta, ma c’è anche paura ... l’uso delle armi chimiche è qualcosa che non fa fare sogni tranquilli, come destabilizza la crisi economica e l’arroganza politica.

 

“Su in alto tra le montagne, aveva piovuto per tutto il giorno. Non una pioggia dolce e gentile, ma uno di quei rovesci torrenziali che inondano le strade maestre e sradicano alberi sulle pendici, provocando frane e la nascita di fragorosi torrenti, che poi si esauriscono in poche ore”.
Così inizia il capitolo 11 POLITICA nel testo “ La mia strada è la tua strada” nel primo volume “Meditazioni sul vivere” di Jiddu Krishnamurti … e prosegue…
“Avete osservato, in giornali e riviste, la quantità di spazio riservato alla politica? … la vita politica ed economica è diventata di suprema importanza …. comodità, denaro, posizione, potenza, sembrano dominare e foggiare la nostra esistenza e il processo totale della vita è stato dimenticato o deliberatamente messo da parte”.
Nonostante il tempo che passa (1895 – 1986), il suo discorso è così

attuale, così veritiero. Krishnamurti fotografa con saggezza uno degli aspetti della nostra esistenza e dello spregiudicato atteggiamento del vivere dei politici moderni.

 


Ci vuole un’intensa dose di ottimismo in questo sfascio. Non serve immaginare cosa ancora potrà accadere. Legittimare con prepotenza l’illegalità, rovesciando sugli altri la responsabilità ha diffuso emergenza e aggravato i disagi delle persone, oggi così dipendente da tutto e prigionieri del dramma politico. Tutto è ridotto a un’unica dimensione, la tutela di uno ai danni della collettività, bloccando ogni cosa.  E’ vero, siamo tutti sotto pressione, ogni cosa si svuota di sensi. Cosa fare? Sinceramente non lo so se non quello di mobilitarci insieme per stabilire non solo bilanci, tasse e altro. C’è bisogno di crescita personale, di rilanciare il senso di appartenenza, di legalità e di umanità … tutto passa nell’educazione, nella famiglia e, in quello che resta, nelle relazioni civili (solidarietà, tolleranza, comprensione, disponibilità, …)
 
 


La sofferenza collettiva ci unisce, non si può immaginare un mondo senza misericordia e compassione. Intorno c'è l'assolutezza del male, quale sia il pensiero o la religione, l'essere umano deve proiettarsi nel senso dell'altro.
 
 
 

sabato 7 settembre 2013

Carl Rogers - La terapia centrata sul cliente

Carl Rogers 
La terapia centrata sul cliente
 
 
 

Rogers considera le persone come fondamentalmente buona e sana, egli vede la salute mentale come la progressione normale della vita, e che la malattia mentale, la criminalità e altri problemi umani, sono  distorsioni di quella tendenza naturale.La teoria è tutta costruita sulla "forza della vita" che egli chiama la tendenza attualizzante. Una foresta, con tutta la sua complessità, ha un potenziale di realizzazione molto più grande di un ecosistema semplice come un campo di grano. Se un bug estingue una foresta, ci sono probabilmente altre creature che si adattano a colmare il vuoto; d'altra parte, quando una calamità colpisce il campo di grano si dispone di una ciotola di polvere. Lo stesso vale per noi  individui:. Se si vive come si dovrebbe, diventeremo sempre più complessi, come la foresta, e quindi rimanere flessibili di fronte alle piccole calamità della vita.


 
 

(Per ingrandire le immagini sottostanti cliccare sopra con il mouse)



 

Sintetizzo qui in breve la sua opera

 
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venerdì 6 settembre 2013

La guerra che non trova pace


 


Tutti con il dito sul grilletto. Discutono di “portata limitata”, ma che vuol dire? E’ per la sicurezza? Domande che non trovano  risposte. Non so cosa accadrà, posso scegliere di stare contro o andarci insieme. C'è bisogno di  un contagio di ragionevolezza ….

 
TV e social network invadono la scena, s’infilano tra affari interni ed esterni, tra colombe e falchi, tutto è minuziosamente narrato.  Nelle larghe intese (G20 e Governo) si discute di pace e di guerra, ognuno con il suo obiettivo indiscutibile. E, mentre l’incomprensione e la tensione crescono, il Papa negozia, invita alla pace e al digiuno, giudicando le scelte dei grandi: è una "vana pretesa" la "soluzione militare". Tra questi Imperi la convivenza sta diventando impossibile e, in questo pianeta surriscaldato, la paura si propaga ovunque tra molte popolazioni.

Dicono che siamo liberi di digiunare, liberi di credere alla pace, libero è anche il nostro ministro della difesa che digiuna per la pace, dopo aver acquistato i caccia F-35.

Possiamo essere tutto ... liberi di essere pace e di essere guerra ...
 

“Un minuto di riflessione ti mostrerà con evidenza che il momento presente è l’unico momento che abbiamo per essere vivi “

 
Jon Kabat Zinn
da "Riprendere i sensi - Guarire se stessi e il mondo con la consapevolezza "
   ( tea pratica)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 25 agosto 2013

Due giorni con Lama Ciampa Monlam






 

 
Dobbiamo affrontare molte situazioni diverse, tra gioia e dolore, tra disastri naturali e guerre provocate dagli uomini. Tutto è connesso a noi, tutto sorge dai nemici interiori che sono i nostri difetti mentali. Siamo sull’orlo della terza guerra mondiale a causa di leader, ministri e capi di Stato che hanno sete di potere, soprattutto chi ha interessi personali che impongono alla collettività la sua volontà per cercare di accumulare ricchezze. Le cose non possono funzionare quando la mente è soggiogata dalle afflizioni, essa può spingere ad avere sempre di più creando molta sofferenza agli altri che perdono la forza di ribellarsi. Abbiamo la possibilità di liberarci dai tre veleni della mente: rabbia, desiderio e illusione, tagliare loro le radici e fermarli. La pace è qualcosa ch dobbiamo costruire dentro di noi. Ciascuno ha la responsabilità di creare le condizioni al fine di poter vivere pacifica-mente, nulla viene dall’esterno. Le emozioni disturbanti come l’egoismo, l’ignoranza, l'odio, l’orgoglio, l’invidia, l’avarizia, l’attaccamento sono molto diffuse e sono la causa di grandi sofferenze. E’ importante osservarle e riconoscerle per non incrementarle. E’ utile meditare su questo, riflettere e applicare nella nostra vita quotidiana gli antidoti dell’amore con compassione in modo equanime così possiamo gioire e generare affetto per gli altri.
 

 
 


Nessuno può fare  a meno degli altri. Ogni cosa che possediamo dipende dalla vita di altri esseri, dai vestiti al cibo, dal lavoro alla vacanza. La nostra vita è dipendente dagli altri, senza di loro non avremmo nulla. Senza gli altri non potremmo praticare la pazienza, non potremmo progredire nel sentiero. Gli altri sono utili per il nostro progresso esteriore e interiore.




Noi solo siamo testimoni e maestri di noi stessi.

Lama Ciampa Monlam



Per sapere di più del Lama

http://www.iltk.org/it/a/calendario/i-quattro-pensieri-incommensurabili-le-quattro-meditazioni-buddhiste-imparare-ad-amare-se-stessi-e-g



giovedì 15 agosto 2013

Le parole dei saggi...


Oggi niente mare, non mi attira questo giorno clou, dove tutti si riversano nel carnaio, al solo pensiero boccheggio. Così sono qui a riflettere tra negoziati, compromessi e possibili soluzioni anti-belligeranti.





La tv è accesa su RaiNews, nessuno sembra più ascoltare la primavera egiziana.... è un massacro. D’improvviso papa Francesco  prega per la riconciliazione dell'Egitto e parla di misericordia, di Maria e della volontà di Dio, mentre si disputa la partita tra Italia e Argentina. Il suo appello fa quasi tenerezza, l’istinto popolare lo accoglie, si appiglia alla speranza, cercando di reggere il grande scempio della crisi. Poi penso che i media dovrebbero dare voce anche ad altre parole di saggezza, non so ... per esempio il valore della compassione del Dalai Lama o Jon Kabat che aiuta a guarire con la consapevolezza, un modo per comparare, confutare e accogliere, arricchendo conoscenza e possibili soluzioni per questa vita. Non c'è solo il papa, dobbiamo allargare gli orizzonti e misurarci con le tradizioni spirituali dell’Oriente. La felicità non è calata dall’alto, non arriva dalle suppliche verso chi abita nelle dimore celestiali; l’essenza sta nel sentirsi in una dimensione d’interrelazione, la sofferenza dell’altro è anche nostra. Misericordia e compassione uniscono cristiani e buddhisti ..... il compito è avere cura degli altri. Nulla è calato dall’altro, gli auguri di pace del Papa sono cosa buona perché sinceri, ma non comprendo quell’affidarci a Dio-Padre per ottenere il perdono e il paradiso. Non è forse l’essere umano che può perdonare se stesso?
 

 
 
Odorico Bergamaschi: Per chi è credente, ha fede, Dio Padre non è nell'alto dei cieli di un di là di un altro mondo ( dove?), è inerente a tutto ed in noi è il fondo stesso dell'anima, il Se profondo cui attingere tutto, l'energia, o grazia, alla cui azione nella preghiera cedere spazio se l'ego recede.
 
Gabriella Parra: In effetti, esiste perché noi esistiamo, ma come sai, dipende da come si crede...
 
Simona Sforza: "il Se profondo a cui attingere tutto, l'energia o grazia, alla cui azione nella preghiera cedere spazio se l'ego recede" io ci credo molto , grazie

 
 
 
 

 
  

mercoledì 14 agosto 2013

Viaggio tra le parole....


Quasi tutte le costituzioni presenti in questo pianeta affermano cose straordinarie, emozionano al solo leggere. Ovviamente, ogni costituzione è un punto di riferimento e segue la natura di ciascun stato, può variare, ma i principi di base sono gli stessi.

Si confermano con vigore i diritti dei popoli e tutte le condizioni che garantiscono l’autonomia, il riconoscimento, la cultura e la protezione del territorio ...... ognuno con la propria storia e origine.

 Si assicurano la salute a tutti e gratuità per i poveri. Alle persone si garantisce l’educazione come l’impegno tra i più rilevanti dello Stato; un lavoro sicuro e dignitoso per le necessità di ogni famiglia; protezione alle donne, ai bambini, ..... Alla società e all’economia il riconoscimento e il rispetto di ogni organizzazione e del loro patrimonio di conoscenze, il diritto per tutti alla proprietà garantendo l’interesse collettivo con onestà e legalità, la diretta partecipazione alle negoziazioni collettive di tutti nel nome della democrazia. E tutto questo accogliendo le diversità, senza distinzioni e separazioni.

Leggerle commuove, le parole straripano umanità e compassione. Non so quale sia la più “libera”, in attesa della loro applicazione, mi tuffo in mare ......i pensieri hanno bisogno di aria.

martedì 21 maggio 2013

Sviluppare una costante introspezione


Elefanti selvaggi e impazziti
non sono in grado di causare danni in questo mondo
pari alle sofferenze del più profondo inferno
causate dallo scatenato elefante della mia mente”

da  Bodhisattvacharyavatara di Shantideva

 
Perché accadono cose che non vogliamo? L’impatto negativo del mondo ha  a che vedere con le scelte degli umani, scelte compiute sulla base di un pensiero limitato, rivolto verso l’interesse privato a danno degli altri. E’ la mente nociva che fa danno, essa è potente più di qualsiasi evento esterno. Vogliamo la giustizia, la serenità, la pace, ma prima bisogna lavorare dentro di noi, attraverso l’introspezione … dobbiamo custodire e tutelare la nostra mente come una madre protegge i suoi figli. La mancanza di vigilanza della mente non può far altro che produrre sofferenza e sarà sempre sottoposta alla tirannia delle afflizioni mentali.
 
 
 
 


La natura persevera nel donarci insegnamenti. Il grano sta per maturare, i suoi frutti nutrono il nostro corpo,  ha solo bisogno di tempo, di pazienza, di cura, di amore. L’attesa non è nemica ma speranza. La nostra mente non molla mai, trovare delle scorciatoie può essere appagante, poi il fallimento diventa inevitabile… la mente seguita nei suoi punti di forza a creare dolore e distruzione, non possiamo toglierla di torno, ci segue ovunque andiamo. Dobbiamo curarla, custodirla, aprirla e dare luce all’ombra che non fa maturare i frutti che abbiamo i noi.  Jung ci insegna che l'Ombra è ricchezza per chi ne prende le redini, ma è psicosi quando invade la personalità annullando la consapevolezza.
 
 
(foto di Gabriella Parra - presso Pomaia)

 
 
 

venerdì 3 maggio 2013

Femminicidi, insulti e minacce




Oggi c'è una parole che "urla" .... la parola è FEMMINICIDIO



Provo rabbia, fastidio e sono incredula per quanto ancora sta accadendo alle donne. Ancora femminicidi, insulti e minacce.  Su tutto non solo solidarietà. Troppe violenze sono perpetrate ai danni delle donne, cinque i nomi che oggi riassumono annientamento, razzismo e intimidazioni. Il femminicidio prosegue con l’uccisione di tre donne: a Roma Alessandra Iacullo, Alexandra Lenzi livornese e a Castagneto Carducci Ilaria Leoni di soli 19 anni e conosciuta dai miei studenti. Sconcertanti le frasi pronunciate dall'esponente leghista Mario Borghezio nei confronti di Cécile Kyenge, una politica italiana di origine congolese, oggi ministro dell'integrazione del governo che, con gentilezza, esprime la sua fierezza di essere una donna nera. Dobbiamo prendere provvedimenti nei confronti del deputato Borghezio che con le sue dichiarazioni ingiuriose e razziste infanga la dignità delle istituzioni e che si attui nei suoi confronti provvedimenti anche disciplinari per il danno recato all’umanità. E attacchi via web a Laura Boldrini per esporsi in prima persona a difesa dei più deboli, intollerabile questa violenza verbale per chi opera per gli altri e lo fa con amore, senza pretesa di incassare meriti, lei che è onesta, semplice e ricca di umanità. La falsa immagine che diamo alle persone può essere una forma di plagio dannosa, il tam-tam informatico arriva  a chiunque e  spesso interpretato come verità.  Le donne muoiono ogni giorno, in ogni momento umiliate dalla pubblicità e negli affetti, la politica questo non lo può e non lo deve ignorare. Oggi, che si celebra la libertà di stampa, dobbiamo anche combattere questa “libertà di pensiero” non solo nel rifiuto di concepire che la donna è libera proprietà dell’uomo, ma anche quell’assoluta libertà di quel dogma della rete, che nulla ha a che fare con il principio costituzionale (art.21 C.) di essere una vera fonte di libertà di associazione e di pensiero... Libertà di espressione non significa licenza di insultare e oltraggiare, questa cultura deve cambiare... 


Fino a che non ci sarà una vera conoscenza dell’altro, la violenza si travestirà di un amore ingannevole.


   


 

lunedì 29 aprile 2013

Crisi e disperazione

Oggi molti si chiedono perché questa violenza, non tutti riescono a motivare atti di quella natura; poi ci sono loro, sciacalli e perbenisti, che si prodigano a condannare e prendere provvedimenti. Lo fa Alemanno che accusa chi inveisce continuamente contro il ‘Palazzo’, lo fa Alfano che promette più scorta e auto blu. Un modo consueto di garantire protezione e velare responsabilità. Che fare quando le fabbriche chiudono, i licenziamenti si diffondono nell’indifferenza totale di chi si occupa esclusivamente di equilibri finanziari? E suscita emozione le condizioni del brigadiere Giuseppe Giangrande che non c'entrava nulla, anche loro rischiano la vita in situazioni di abbandono dalle stesse istituzioni che oggi li proclamano eroi. E’ un momento questo, dove i ricchi ingrassano, la casta politica protegge il suo piccolo mondo, mentre il popolo sta male… inevitabile l’esasperazione, gesti folli, disperati. C’è chi piange e non spara e c’è anche chi, lacrime non ne ha più. No, nel dolore, io non condanno ed esprimo la mia solidarietà a Giuseppe Giangrande, forse anche il mio è un tentativo di andare oltre il bollettino d'informazione per riflettere sulle cause e gli effetti di un gesto che ha turbato le nostre coscienze.

venerdì 26 aprile 2013

Focusing di Gendlin Eugene - una pratica che può aiutare


“Perchè alcune persone traggono beneficio dalla psicoterapia ed altre no?”. Gendlin sperimentò che  l’esito positivo o meno della terapia non dipendeva dall’orientamento o dalla abilità ed esperienza del terapeuta, la differenza stava in quello che facevano i clienti durante le sessioni. Si soffermò sul modo in cui le persone si esprimevano e notò che, chi parlava più lentamete, cercando le parole adeguate per descrivere la sensazione del momento, provava beneficio.   “Focusing” è uno dei suoi articoli in cui spiega il ruolo di questo processo all’interno della psicoterapia esperienziale e della terapia centrata sul cliente.   


     Eugene T. Gendlin


In queste immagini ho sintetizzato il libro descrivendo le fasi del processo.