Un vecchio racconto
popolare racconta della volpe che beve il latte lasciato incustodito da una
vecchia. Costei, in un accesso
di rabbia taglia la coda alla volpe, dicendole che
la ricucirà quando le sarà reso il latte. La
volpe chiede latte alla mucca e questa chiede
in cambio un poco d'erba. La volpe va sul campo per avere dell'erba e il campo le dice: “Portami dell'acqua”. Così
la volpe si rivolge al torrente, che vuole
una brocca. Tutto questo continua finché un
mugnaio impietosito dà alla volpe del grano da dare alla gallina che farà l'uovo da dare al mercante che darà la
perlina alla ragazza che ha la brocca con cui
raccogliere l'acqua... così la volpe recupera
la sua coda e se ne va soddisfatta.
Perché avvenga questo
deve accadere quello. Nulla viene dal niente, tutto
si rifà ad altro.
Analizzando qualsiasi processo possiamo vedere che vale sempre lo stesso principio. Niente sole o acqua, niente vita. Senza le piante non esisterebbe la fotosintesi che produce ossigeno … Mancando le condizioni per la formazione dei pianeti non sarebbe esistito l'universo e nemmeno la Terra.
Analizzando qualsiasi processo possiamo vedere che vale sempre lo stesso principio. Niente sole o acqua, niente vita. Senza le piante non esisterebbe la fotosintesi che produce ossigeno … Mancando le condizioni per la formazione dei pianeti non sarebbe esistito l'universo e nemmeno la Terra.
Rendersi conto di
questo potrebbe ampliare il nostro concetto della transitorietà e aiutarci ad attribuire
minor significato a eventi, circostanze e
rapporti in atto. Potremmo apprezzare
maggiormente la vita, la gente, i cibi, le opinioni e i momenti sapendo, per averli analizzati più a fondo, che
qualsiasi cosa che ci riguardi ci collega col
mondo intero in ciascun istante …
da: "Dovunque tu
vada, ci sei già" di Jon
Kabat Zinn
Grazie per questo chiarimento,
pare semplice, ma spesso cadiamo nella trappola della presuntuosità
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